La parabola di Luca 12, 60-70

pittureboscimani

Circa settant’anni fa, il nonno di un caro mio amico giordano  che vive oggi ad Amman, passeggiava spesso presso le grotte della regione di Qumran e vi trovò in una vecchia anfora semi-seppellita, un antichissimo rotolo in cuoio di pecora in cattivissimo stato, ma che custodì gelosamente: ho avuto l’insigne fortuna di vederlo, di fotografarlo e, poco tempo fa, di farlo tradurre da un altro mio carissimo amico paleografo.

Sembrerebbe che sia un pezzo del vangelo di Luca che si era perso, anche se niente nei testi che conosciamo avrebbe potuto darci indizi circa una sua possibile esistenza.

Il mio amico paleografo pensa che questo testo sia un apocrifo a causa di uno stile di scrittura assai differente da quello dei Vangeli in generale. In previsione ed in omaggio della prossima visita del Santo Padre in Giordania, Palestina ed Israele, ho deciso lo stesso di compartirlo con gli utenti di questo blog e mi permetto di proporvene una mia traduzione personale chiedendovi però d’avanzo di perdonarmi le possibili imprecisioni e forse anche tradimenti del testo originale, il quale resta, ovviamente, confidenziale.

La parabola di Luca 12, 60-70

60 Una volta allontanatasi dalla folla, i Suoi dicepoli Lo interrogavano ancora a proposito della Sua parabola del servo infedele: “Rabbi, le tue parole sono dure: se il servo dorme, forse non è colpa sua o forse non sapeva davvero quel che faceva, non sarà allora il suo padrone ingiusto bastonandolo così duramente?”

61 Il Signore disse: “C’era una volta un re chiamato Ba’N’zumba: questo re aveva il diritto di avere tutte le mogli e le concubine che voleva ; anzi più ne avrebbe avuto più la sua dignità di re sarebbe stata riconsciuta dagli altri suoi pari nelle altre tribù.

62 Allora Ba’N’zumba decise di fare un convegno e convocò tutte le ragazze giovani ed in età di sposarsi del suo regno ma anche dei regni vicini ed organizzò una grande festa durante la quale le ragazze si sarebbero potute presentare per essere scelte.

63 Tutti i genitori della contrea, tra la caccia di leoni, di  elefanti e di  struzzi trovarono il tempo di organizzarsi per mandare le loro figlie.

64 Alcune di queste erano infelici, erano innamorate del cacciatore di giraffe dell villaggio che le spingeva a non andare alla festa. Molte dunque decisero liberamente di restare al villaggio e non andare alla festa seguendo i vari consigli prodigati durante interminabili palabre dalle loro amiche, familiari ed altri innamorati.

65 Altre invece ci andarono, chi speranzose, chi obbligate dal genitore. Quando arrivarono al posto della festa si vestirono del meglio che poterono e cercarono di mostrarsi sotto la miglior luce al loro re se non altro per sembrare le più belle e più brave di tutte le altre, essendo dopotutto un onore il semplice fatto di essere in presenza del grande re Ba’N’zumba.

66 Ba’N’zumba considerava tutte queste danzanti bellezze ma si disse dispiaciuto che tante giovinette avevano deciso di rimanere nel loro villaggio a casa loro e, un po’ stizzito, decise di prendere come spose e concubine tutte le ragazze lì presenti che avevano fatto lo sforzo di venire, alla sola ovvia condizione che accettassero di venir vivere definitivamente nel suo capannone regale.

67 Alcune ragazze, considerarono che non poter ritornare al loro villaggio paterno era una richiesta troppo difficile e decisero liberamente di non essere le spose del loro re e se ne tornarono in famiglia.

68 Qualche tempo dopo, una terribile carestia accompagnata da una  assenza crudele d’acqua spinse le prede usuali dei cacciatori e guerrieri ad andare molto lontano più che i territori usuali e le ragazze rimaste nei loro villaggi morirono o ebbero da soffrire moltissimo anche per nutrire i loro infanti,

69 Nel frattempo quelle che erano rimaste presso il ricco e potente re, non solo beneficiarono dell’amore regale del loro sposo ma anche furono nutrite in priorità ed il loro figli protetti dalla malnutrizione, non solo ma poterono anche aiutare le loro famiglie restate al villaggio”

70 Avendo terminato la sua parabola, Gesù si rivolse di nuovo ai suoi discepoli e chiese: “è stato Ba’N’zumba cattivo ? Non avrebbe dovuto convocare quella festa ? Ha Ba’N’zumba punito chicchessia ? L’aver preso tutte quelle ragazze come spose è un’ingiustizia inverso le altre rimaste o tornate nei loro villaggi ?”

In Pace



Categories: Sproloqui

7 replies

  1. bella simon la parabola novella inedita
    sinceramente non so ke rispondere
    come donna di oggi mi pare ingiusto l’eventuale super concubinaggio permesso na volta e oggi ancora in alcune situazioni irriverenti per noi donne
    l’ingiustizia è stata la mal distribuzione degli alimenti
    cmq eran altri tempi e anke allora gli scaltri e furbi sopravvivevano
    i deboli soccombevano e spero abbian raggiunto la gerusalemme celeste ke han meritato

    • aggiungo
      quando si va commentare siti altri antidemocraticamente i commenti avversi son eliminati
      non mi sento na trolls
      son persone ke avversano le persone coerenti
      vivon nella blog sfera della società da ricchi e certo non fan lavori pesanti e manuali
      e non san manco lavorare bene col loro cervello
      sono egoisti oscurantisti io non vedo verità in loro tanto meno sincerità
      si sentono di una casta superiore han avuto economicamente possibilità di partenza vantaggiose anke per loro presunta predisposizione all’imperio raffazzonato cafone e insensibile

    • E’ una “parabola” sulla nozione d’elezione divina.
      Le “donne” sono tutti gli essere umani.
      In Pace, cara Lieta

  2. No, aspetta Simon… c’è un frammento non catalogato negli scavi di Qmran che tu hai potuto visionare?! Oppure è una cornice letteraria?
    Giusto per capire perché ho ricevuto pochi giorni fa un articolo di Barbaglia che verrà pubblicato a breve su Rivista Biblica dedicato ai manoscritti del Mar Morto e credo che questo tuo post potrebbe farlo saltare dalla sedia, però devo aver chiari tutti i punti in modo che possa linkarlo con la certezza scientifica, con possibilità di riscontri, richiesta dalle sue ricerche.
    Grandissimo comunque, grandissimo! GRAZIE!

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