Frati dell’Immacolata: altre piccole considerazioni

thank you for all, miss mary

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Ringrazio chi è intervenuto nel post precedente anche per esprimere ,come ha fatto il caro Andrea, il suo dissenso dalla linea di prudenza e di fiducia nelle istituzioni che questo blog si impone.
Mi permetto entrare di soppiatto per aggiungere due brevi considerazioni:

1 – “l’utilizzo” da parte di Padre Manelli di laici impegnati su web (e non) per far conoscere la sua “visione della faccenda” è ovviamente indimostrabile se non attraverso deduzioni. Prove dirette non ce ne sono ovviamente, anche se circolano voci che quello ha visto Manelli e poi ha scritto e quell’altro blabla. Deduzioni dunque, che però insieme non fanno una piega. Ecco il filo logico:

– A quanto pare c’è una sorta di venerazione per Padre Manelli. Pure il Mastino dice che effettivamente “l’aura” (chiamiamola così) di Manelli era amplissima.
– Che abbia visto alcuni laici è possibilissimo prima della “clausura canonica” imposta dal Volpi (cfr. punto 2), altrimenti non si sarebbero potute conoscere le sue condizioni (per esempio).
– I laici che conoscevano e ammiravano la gestione Manelli hanno cominciato a scrivere, e di brutto. Tutti insieme e tutti sempre con gli stessi motivi. Prima tutti contro il presunto divieto al VO, poi tutti contro Padre Bruno, poi ora tutti contro il Volpi… è una bella coincidenza. E nessuno pare che pensi anche solo per qualche minuto che la curia possa avere, non dico ragione, ma anche solo una qualche autorità. Manelli E’ gli FI. Ovviamente questo è SBAGLIATO poiché gli FI prendono AUTORITA’ di essere Istituto cattolico romano da Roma. Senza l’ok di Roma, e gli “FI di Manelli” non l’hanno più, gli FI non sono Istituzione di “Santa Romana Chiesa”.
– Si può naturalmente dire che Padre Manelli dicesse loro di non scrivere nulla, ma allora significa che tutta questa venerazione non c’era se poi i laici stessi disobbediscono…
– le reazioni di Padre Volpi sono esasperate pertanto egli pensa, a ragione o a torto, che il suo lavoro sia ostacolato alla grande da chi segue Padre Manelli o da Manelli stesso. E qui andiamo direttamente al punto…

2 – Se davvero le deduzioni funzionano è abbastanza ovvio che a questo punto nascano anche delle ripicche. Se leggete la lettera di P. Volpi al medico curante di Manelli posta in calce a questo articolo della Bussola quotidiana c’è da ridere.
Praticamente è come se dicesse al Doc: “Manelli non vuole venire a parlare? Non può vedere nessuno? Beh, allora che non veda DAVVERO PIU’ NESSUNO.” da qui la deduzione che prima abbia visto persone. Quindi? Via di imposizione canonica!
Non vi pare di vedere un Padre Volpi sornione che sorride quando scrive :

ben conoscendo (cioè sapendo che l’obbedienza A ME non è il suo forte n.d.r.) lo zelo sacerdotale del confratello (non la sentite la risatina in sottofondo ndr), temo infatti che egli, nel desiderio di procurare il bene delle anime, sia tentato di trasgredirla.

cioè: dottore non faccia entrare nessuno perché quello non mi obbedisce (PUNTO!) e mette i bastoni fra le ruote al mio lavoro. Non ne posso più!
Come dite? Ripicche da “bambini dell’asilo”?
Può darsi, ma questo significa che P. Manelli non sembra agli occhi di P. Volpi l’emblema dell’obbedienza nella trasparenza!

Detto questo appare vero che moltissimi FI (siano essi religiosi che laici) stiano a tutt’oggi dalla parte del fondatore. Ma il problema non sono i numeri poiché qui non è questione che più seguiamo Manelli più lui riprenderà “potere”. Mi sembra strana la visione che molti di queste persone hanno dell’Istituto, che legano a doppio filo SOLO e SOLTANTO con il suo Fondatore.
Ricordo ancora una volta che chiunque guidi una istituzione cattolico romana riceve tale autorità da Roma che ha vagliato l’indirizzo e le regole. Pertanto sotto tale indirizzo, accettato da Roma, deve guidare con autorità l’Istituto da lui fondato!
Il Fondatore può ovviamente spostarsi rispetto all’asse iniziale che ha avuto l’ok dalla Santa Sede, ma si deve mantenere sostanzialmente nell’alveo del Magistero Romano. I cinque firmatari della denuncia a quanto pare hanno probabilmente percepito che questo indirizzo stava invece perdendo la via maestra e hanno agito secondo il loro diritto.

Questo è quello che comanda la logica in primis e poi il diritto.

E’ vero: ci sono delle famiglie in pena, dei giovani che ora non sanno cosa fare della loro vita, delle lacrime che paiono insanabili e dolore, tanto dolore. Da una parte e dall’altra, ovviamente. E questa analisi non ne sta tenendo affatto conto.

Di questo non posso che dispiacermene ovviamente.
Non conoscendo intimamente nessuna di queste esperienze personali – ne tanto meno potendo pensare che, qualora ne conoscessi una, essa si possa generalizzare in un’analisi del fenomeno – mi astengo dunque dal parlarne, conscio del rischio che l’analisi sfrondata di questi elementi può sembrare fredda, spietata oltre che – lo spero – chiara, lucida.



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26 replies

  1. Hai centrato il punto, Minstrel: il problema non è tanto sapere chi ha ragione oppure no , ma chi ha l’autorità in questa faccenda. Sottrarre i beni dell’istituto prima e dopo il commissariamento è semplicemente immorale.

    Il problema dei fondatori è soprattutto quello dei loro seguaci che tendono al culto della persona, ma spesso vediamo ch ei fondatori non lo meritano e finiscono male: pensiamo ad Maciel Delgado (Legionari) , a Marcel Lefebvre (FSSPX), a frate Efraim (Beatitudini) e con minor impatto P. Marie-Dominique Philippe (F.S.J.) e tanto altri . In questo riguardo il caso delle contemplative di St. Jean, è simile a questo degli F.F.I: : una paio di religiose a capo di una comunità apparentemente rigogliosa, ma alla fine completamente avulse alla nozione di obbedienza ai loro superiori ecclesiastici, hanno cercato di ribellarsi, creare nuove comunità dietro le spalle di Roma, alla fine una cmunità che aveva 350 sorelle in 35 priorati nel mondo si è ridotta a meno di un centinaio, speriamo, nella vera e santa obbedienza.

    Il ruolo giocato dai laici in queste faccende è SEMPRE e solo negativo: infatti, immischiarsi nelle faccende altrui non porta mai a niente di positivo: da laici non interveniamo mai nelle famiglie altrui e così dovremmo sempre fare anche colle famiglie religise che ci accolgono. Disgustoso quel che promuove de Mattei e l’accozzaglia intorno a lui: seminatori di zizania come la FSSPX che li manda.

    Grazie, Minstrel
    In Pace

  2. Le deduzioni tengono e sono coerenti.
    Lo stesso medico è teziario, uno dei suoi, e si vede. Tutto conferma quello che già si è saputo in chiaro dal primo momento perché dichiarato dalla legittima autorità delegata all’atto di deporlo dalla carica: si era messo a capo di una cricca cripto-lefevrista, capitanata nel laicato da un vetero-TFP, con lo scopo di snaturare l’Istituto e sottrarlo al controllo della Santa Sede.
    Ora sono salvi.

    • Sarebbe bene spiegare agli altri utenti cosa sia la TFP e chi sia quel signore: solo su fatti pubblici però.

      • Hai ragione Simon. E’ noto, ma non a tutti, che il Prof. Roberto De Mattei, storico universalmente stimato e appassionato apologeta di Lefebvre in campo religioso, proviene da Tradizione Famiglia Proprietà, un’opera religiosa fondata da prof. Plinio Corrêa de Oliveira (1908 – 1995) che è una delle matrici della destra tradizionalista, in alcuni suoi epigoni – come nel caso – molto vicina alla FSSPX.

        • Non lo sapevo affatto, grazie giuseppe.

          • Poco a poco a matassa si sta srotolando.
            Chissà chi sono i laici che si sono impossessati dei beni della FFI a scampito di ogni etica? Forse anch’esssi legati a questo movimento settario?
            In Pace

        • Già e la TFP, di origine brasiliana, non è riconsociuta come cattolica:

          Il 18 aprile 1985, la Conferenza Episcopale Brasiliana dichiarò ufficialmente che per “il carattere esoterico, il fanatismo religioso, il culto nei confronti del capo e fondatore, l’abuso del nome di Maria Santissima” il movimento non era in comunione con la Chiesa; con ciò la Chiesa cattolica brasiliana negava ufficialmente qualunque legame con l’associazione (sebbene non con i suoi membri) ed esortava i fedeli a non iscriversi ad essa né a collaborare ( XXIII assemblea nazionale della Conferenza Episcopale Brasiliana, Itaici, 18 aprile 1985.)
          Infos supplementari anche su wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Tradizione,_Famiglia_e_Propriet%C3%A0

          La strumentalizzazione politica ed ideologica di P. Manelli da parte di costoro risale quindi a lontano, apparentemente.
          In Pace

          • Premetto: non frequento la TFP e li ritengo piuttosto fossilizzati (anche se conosco qualche membro della TFP italiana, gente che comunque è, per quel che ne so, sincera e di buona volontà). Però… andateci ugualmente molto cauti con la TFP. La storia è molto più complicata di così!
            Gli scritti del suo fondatore principale hanno trovato lodi presso Nunzi Apostolici e Cardinali (anche importanti, come Stickler) nei decenni; la TFP stessa è stata vessata in Brasile per ragioni di tipo ideologico e non per colpe sue effettive (erano tra i pochi che si opponevano alla Teologia della Liberazione, mentre i Vescovi per una buona parte, come ben si sa, erano teneroni verso di essa).
            Detto ciò, a) le TFP hanno struttura nazionale (vale a dire che ogni TFP è acefala e non ha contatti gerarchici con quelle di altre nazioni, in primis quella brasiliana); b) la TFP brasiliana si è scissa negli anni ’90 alla morte del fondatore principale in due tronconi: TFP e Araldi del Vangelo (che sono oggi una congregazione religiosa riconosciuta dalla Santa Sede), dando purtroppo un doloroso spettacolo di rivalità ancora perdurante tra fratelli di fede.
            E soprattutto attenti a un dettaglio: de Mattei NON è un ex della TFP e non vi ha mai fatto parte. Semplicemente si richiama (a modo suo e con idee anche indipendenti dalla TFP e dall’autore – che ha sempre fatto professione di obbedienza cieca ai Pontefici, a differenza di de Mattei, arrivando a scrivere di esser disposto a rivedere i suoi testi in caso di smentita pontificia) agli scritti del fondatore principale. Tutto qui.

          • Grazie FG per le delucidazioni e buon anno!

          • Prego Minstrel e un augurio di un anno di santità a tutti.
            Ah dimenticavo una cosa molto importante: tra l’altro il fondatore principale e i lefebvriani ruppero formalmente quando questi consacrarono nel 1988 i famosi 4 Vescovi… Si sta parlando di amicizie sincere e pluri-decennali (come quella, per es., che lo legava a S.E. mons. de Castro Mayer!) buttate a mare anche in modo piuttosto brusco per mantenere la fedeltà a Roma. Per questo dico: andiamoci molto cauti. TFP non è sinonimo di tradizionalismo, di critica verso il Papato. E ciò che li trattiene è proprio il loro (tanto ingiustamente vituperato, per quanto fossile…) “culto” (che tale non è) del fondatore. Spero di essere stato utile e chiedo scusa per l’intrusione.
            Ancora auguri!

  3. e nonostante ke insultino anke dialetticamente si sentono (quasi) santi. na persona conoscenza ha detto ka n’altra persona ai tempi criticò papa ora assurta patrona italia santa caterina da siena. questi credon di esserlo già ora santi. non dan umile pensiero di loro eventuale errore. appiccican eresie ad altri e loro ci annegano alla grande

  4. Commento di Esistenzialmente periferico su cepc
    “De Mattei non chiama alla disubbidienza. Infatti l’obbedienza, per essere una virtù, deve riferirsi ad una “autorità”, una “guida”. Quando i superiori ti comandano il peccato o l’eresia, tu sei tenuto a disubbidire perché altrimenti ti renderesti complice del peccato e dell’eresia. L’autorità è diversa dall’autoritarismo.”

    “Voi che vivete sicuri
    Nelle vostre tiepide case,
    voi che trovate tornando a sera
    Il cibo caldo e visi amici
    Considerate se [questa è logica…]”

    cit.

    • Certo che per chiamare peccato la celebrazione della Santa Messa nel rito ordinario ed eresia ascoltare il Magistero di un Concilio Ecumenico di Santa Romana Chiesa dovutamente convocato, celebrato e rato bisogna davvero avere i propri valori totalmente inversati.
      L’amico “Esitenzialmente” ha un problemino…
      In Pace

  5. son contenta di essere ignorante na semplice in poke parole, parte del popolo bue abbracciato e felice di papa Francesco. anke perkè amo il bue muto san Tommaso d’aquino esempio di vero cattolico in tutta la sua vita da quanto si esume dalle bibliografie verie e concordanti

  6. Qualcuno si chiede: cosa hanno fatto di male i Francescani dell’Immacolata per meritare queste punizioni?
    La risposta è: nulla, assolutamente nulla. E non si tratta di punizione.
    Non i Francescani dell’Immacolata, ma il loro superiore e alcuni dirigenti, hanno fatto quel che ormai è pubblicamente noto nelle linee generali, e perciò l’istituto è stato commissariato per garantirne l’esistenza, lo sviluppo e il carisma. Nella Santa Chiesa dove è nato, non fuori.

  7. La Redazione ha scritto : ” Non vi pare di vedere un Padre Volpi sornione che sorride quando scrive …” NO ! Non vedo un bonaccione/sornione per questa tristissima vicenda che vede, involontario protagonista, il anziano e malato Uomo di Chiesa che forse fra breve si troverà al cospetto di Dio ! Almeno un po’ di pietà e meno sarcarmo.
    Ho visto solo due volte l’anziano Padre, a cui ho potuto fugacemente baciare la mano, quindi non penso di essere stato ” contagiato ” dalla sua personalità.
    Penso di essere fra i critici della prima ora di certi comportamenti dei FI, primo fra tutti la decisione di far frequentare loro scuole teologiche interne ( le specializzazioni venivano fatte nei Pontifici Atenei).
    Sono iper critico dell’atteggiamento mentale ( che i nuovi corsisti non hanno abbandonato) che proibivano, fra l’altro, ai laici della MIM di andare in spiaggia d’estate .
    Sono stato estremamente contrario all’organizzazione ( Segreteria di Stato annuente anzi paludente – secondo alcuni – ) di conferenze sul Concilio Vaticano II ( non era affar loro organizzare tali cose ).
    Scritto questo come premessa trovo molto grave che ai frati vengano inflitte delle punizioni tali che nessun altro ecclesiastico nell’orbe cattolico riceve anche in caso di gravissime colpe appurate dall’Autorità.
    Che cosa hanno fatto di male quei poveri frati ?
    Qual’è la loro colpa ?

    • Caro Andrea, perché vedi Manelli come “involontario protagonista”?
      E ancora: nessuno sa di preciso cosa sia successo, cosa succeda, quale sia “la loro colpa”. E sinceramente credo sia meglio così.
      Mi fido della Curia e del Papa. Sbaglio? Spero di no e a rigor di logica uno che pensa in questi termini non sbaglia mai.

    • son in attesa ke i fumi le nebbie del porto diradino e arrivi sole e sereno ancora per loro

    • PS: questo tuo articolo è davvero splendido, grazie!

  8. aih-aih-aih signora Longari…. quanto la sanno lunga su cepc
    “La petizione contro il commissario Volpi”
    11.12 h: 13:51

  9. Ho scoperto da poco questo blog interessante perchè tanto diverso però gradirei sapere chi scrive: laici? ecclesiastici? Forse è scritto su qualche post ma non l’ho trovato.

    Sulla faccenda degli FI e il chiasso su Padre Manelli, potrei anche condividere le vostre osservazioni e appelli all’ubbidienza “al superiore del superiore”, cioè a Roma perché ritengo che il Santo Padre sia strumentalizzato in questa storia (dagli uni come dagli altri) solo che c’è una cosa che non i torna: qual è la sua colpa? Né durante la visita apostolica né nel decreto di commissariamento viene citata una qualsiasi copa esplicitamente.

    Ora, Padre Volpi parla di deriva cripto-lefebvriana ma da cosa la evidenzia e, sopratutto, se fosse, perché la questione dottrinale non fa parte delle motivazioni della visita apostolica???

    Jeanne

    • Grazie Jeanne e benvenuto!
      Il blog è gestito soprattutto da laici, ma è frequentato anche da ecclesiastici che non disdegnano di dire la loro in alcuni dibattiti difficili o fare, se “istigati, da reporter. 🙂
      Fronte FI: ribadisco che non ho mai proceduto “su conoscenza”, quanto mediante il mero rigor di logica. La colpa precisa non si conosce e credo sia giusto così.
      A mio avviso tutto è partito da un “complesso” di colpe più che da una colpa, da un utilizzo sbagliato della mappa cattolica che ha portato chi era a capo dell’Istituto a seguire sentieri deviati; quando mi scrisse uno dei frati “di alto grado” mi parlò di cose che “aveva contribuito a costruire” e “che non vedeva più”.

      Non ho mai chiesto a questo contatto cosa “non vedesse più”. Io non scrivo qui per spettegolare e nemmeno sfrutto i contatti che il blog mi dona per nutrire una curiosità, che non mi compete, che può sfociare nel pettegolezzo.
      Forse è poco giornalistico, ma questo vorrebbe essere un blog di dibattito e di cammino personale condiviso, non una testata giornalistica o un giornale scandalistico (o uno dei soliti blog di illazioni gratuite o senza fonti).
      La Chiesa dice che mancava nell’istituto “il senso di Chiesa”. Mi affido e confido nel lavoro di colui al quale il Vaticano ha demandato ogni responsabilità pensando che tale carenza sia vera e sia causata da una serie di decisioni poco “cattoliche”.
      A tempo debito sapremo tutto, o meglio sapremo quello che ci sarà concesso sapere senza eventuali scandali che possano far deviare i semplici.
      In quel momento non mancherò probabilmente di richiamare il frate che ci contattò, per chiedergli come sta e come va ora, ma per mio personale sentire, senza spirito giornalistico.

      Ah, ultima notazione: il blog è un blog comune. Se qualcuno volesse proporre un articolo di riflessione o approfondimento basta che ci scrive privatamente che valutiamo insieme. Estendo questo invito anche a te, ringraziandoti di nuovo del tuo passaggio e commento, augurandoti nel contempo un felice Natale e un buon anno nuovo!

  10. vero jeanne ke questo blog è godibilissimo e gradevolissimo, ci prende per mano sul sentiero della Santa Kiesa.
    anch’io da poco ci sono arrivata a questo buon approdo.
    buon Natale e belle e sante feste a tutti ciao e grazie per le saggezze ke scrivete, a volte anke in prosa lieve
    ciao

  11. @Jeanne Lamotte
    “qual è la sua colpa?”

    Ammesso che possa parlarsi di “colpa”, cosa della quale dubito per P. Manelli, le risposte le trovi in questa stessa discussione se leggi tutti i commenti e i link. Anche in questa http://pellegrininellaverita.wordpress.com/2013/12/12/agnoli-e-quellaccusa-di-sedevaticanismo-di-padre-volpi-che-non-vedo/
    e in questa http://pellegrininellaverita.wordpress.com/2013/12/06/cattivo-umore-fellay-colpisce-ancora-se-stesso/
    Con maggiore precisione in questa corrispondenza resa pubblica: http://www.immacolata.com/index.php/it/35-apostolato/fi-news/253-precisazione-del-commissario-apostolico

    Esaminate le risposte, se non le trovassi esaustive, la domanda andrebbe per lo meno riformulata dal tuo punto di vista. Ripeterla come se non avesse ricevuto risposte non serve.

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