Frati dell’Immacolata: i punti salienti della lettera di P. Volpi

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Pray for us

Riportiamo i capoversi più salienti della lettera del 8 dicembre 2013 di Padre Volpi a tutti i religiosi dei Frati Francescani dell’Immacolata, lettera nella quale Padre Fidenzio denuncia ora quel che ha trovato nell’Istituto.

La lettera integrale è stata pubblicata in pdf non editabile da Vatican Insider e la si può leggere qui.
Il grassetto e i titoletti “di comodità” sono nostri.

SULLA TENTATA DELIGITTIMAZIONE DEL COMMISARIAMENTO

“Permettetemi allora di dirvi con tanta franchezza che c’è bisogno da parte di tutti i membri dell’Istituto di un grosso cammino di fede, di umiltà e di fiducia.
Con amaro sbigottimento ho preso atto di disobbedienze e intralci alla mia azione, di atteggiamenti di sospetto e di critica verso la Chiesa che è nostra madre, fino alla calunnia di attribuirle la “distruzione del carisma” (sic), attraverso la mia persona.
Altra constatazione è la mancanza in tanti di una libertà e responsabilità di pensiero e di azione.
Si vive di paure e di “terrore reverenziale” verso le Autorità deposte.” […]

Non si trattava semplicemente dell’opportunità dell’adozione del Vetus Ordo, ma anche di uno stile di governo, di formazione incipiente e permanente, di economia ed amministrazione non conformi in tutto alle direttive e alla dottrina della Chiesa.
Il Commissariamento dell’Istituto, ha immediatamente incontrato all’interno e all’esterno un’opposizione più o meno esplicita e virulenta.
Innanzitutto, sono stati coinvolti i mezzi di comunicazione, soprattutto diversi siti internet, che si sono schierati, nella maggior parte dei casi, contro tale provvedimento, divulgando notizie riservate che soltanto pochi dei nostri stessi confratelli potevano conoscere e ne avevano i carteggi. [vedasi Messa in Latino. ndr]
Successivamente si sono attaccati con accenti anche offensivi i primi cinque religiosi che all’inizio hanno fatto ricorso alla Santa Sede – conforme al loro diritto – e tutti quelli che hanno prestato con buona volontà la loro collaborazione al Commissario.
Questo in vista di attivare la nota e immorale tecnica della “macchina del fango” per delegittimarli […] Siamo, come vedete, molto lontani dallo spirito della Regola, “poiché se la madre nutre e ama il suo figlio carnale, con quanto più affetto uno deve amare e nutrire il suo fratello spirituale?” […]

“Naturalmente tanti e tanti laici sono stati “mobilitati” in questa opera, a dir poco, di “opposizione”.
Mi sono chiesto del perché di questo spasmodico interessamento alla vicenda e ho concluso che l’Istituto era diventato il campo di battaglia per una lotta tra correnti curiali e soprattutto opposizioni al nuovo pontificato di Papa Francesco.
Non è un caso se Fellay in persona ne parli.” […]

SUI DANNI “MATERIALI”

“Cosa poi estremamente grave – ve ne porto a conoscenza ufficialmente solo ora – è stato il trasferimento delle disponibilità dei beni mobili e immobili dell’Istituto, a fedeli laici, noti figli spirituali e familiari del Fondatore P. Stefano M. Manelli, nonché ad alcuni genitori di suore […]
Una simile cosa è avvenuta anche per le opere di apostolato: editrice, televisione … […]
Da segnalare, infine trasferimenti di denaro, sempre in pieno commissariamento, a soggetti che formalmente non vantavano nessuno credito nei nostri confronti da parie di chi non ne aveva più l’autorità c l’autonomia operativa.
A tutto ciò si aggiunga la raccolta furtiva di firme di religiosi – senza nemmeno intorniarne il sottoscritto – sollecitata dagli esponenti più in vista dell’Istituto, in Italia e nelle case fuori d’Italia, con cui si richiedeva alla Santa Sede la fondazione di un nuovo Istituto, caratterizzato soprattutto dall’adozione del Ve tus Ordo come ordinario. Tali firme sono state spesso estorte con l’inganno” […]

SUCCUBI DI MANELLI?

“molti altri frati identificano l’Istituto con la persona stessa del Fondatore, che è circondato da una specie di aureola di infallibilità[…] Tutto questo rivela gravi errori in campo ecclesiologico circa principi fondamentali della vita religiosa, c rivela una grande povertà spirituale e una dipendenza psicologica incompatibile con quella “libertà dei figli di Dio” […]
L’obbedienza, come ha rilevato il Concilio Vaticano II, non è un automatismo succube[…] l’autorità non va identificata con questa o quest’altra persona, anche se Fondatore, ma con Cristo stesso che parla attraverso la Chiesa gerarchica di cui il Superiore legittimo è espressione immediata, in tanto e in quanto questi è fedele alla stessa Chiesa. (corsivo nell’originale! Ndr)” […]
Alla formazione di questa mentalità “distorta” hanno contribuito non poco alcune esponenti di spicco delle Suore Francescane del l’Immacolata, le quali hanno influenzato fortemente anche lo stile di vita del ramo maschile.” […]

ORDINI CONSEGUENTI

“Dispongo quanto segue che avrà esecuzione immediata:

  1. Lo STIM è sospeso fitto a nuovo ordine, cioè sono interrotti gli studi. […]
  2. Rimarranno sospese per un anno le ordinazioni diaconali e sacerdotali. Inoltre, i candidati che adesso sono in formazione dovranno sottoscrivere personalmente un’accettazione formale del Novus Ordo quale espressione autentica della tradizione liturgica della Chiesa e dunque della tradizione francescana (fermo restando quanto permesso dal Motu Proprio SP) […]
  3. Ogni religioso dovrà chiaramente e formalmente manifestare per iscritto la volontà di continuare il proprio cammino nell’istituto dei Francescani dell’Immacolata, secondo il carisma francescano-mariano, nello spirito di .san Massimiliano M. Kolbe, secondo le direttive sulla vita religiosa contenute nei documenti del Concilio Vaticano II.
  4. I gruppi MIM dell’Italia sono formalmente sospesi fino a quando non mi giungerà, come da circolare precedente, un’adesione formale alla nuova autorità. Lo stesso d casi del TOPI. Saranno nominati dal Commissario apostolico tre religiosi a cui i membri di eletti gruppi potranno far riferimento pei’ tutti i chiarimenti in materia.
  5. Si costituirà una Commissione economica,[…]
  6. Si rivedranno le norme relative alla collaborazione nel campo apostolico con l’Istituto delle Francescane dell’Immacolata, onde evitare indebite ingerenze. […]”

Sia chiaro: il sottoscritto non prende posizione per ora, pur credendo – per logica di testimonianza – a quanto il Commissario scrive. Ad oggi ho due campane che suonano all’impazzata e insieme producono cacofonia. Da una parte le istituzioni di cui appunto riportiamo parte della lettera, dall’altra i blog e alcuni amici che chiedono di contattarci per spiegarci la situazione secondo il loro punto di vista.

Forse è provvidenziale l’impossibilità del sottoscritto per ora di approfondire come si deve a causa di un debutto imminente.

Approfittiamo comunque di questa novità per informare pubblicamente che già mesi or sono fummo contattati da un Frate “di altissimo livello” che si rese disponibile a chiarirci alcuni aspetti.
Fui io stesso a chiedergli di non scrivere nulla, consigliandogli nel mio piccolissimo di non farlo né per noi né per nessun altro, sia per non turbare il silenzio stampa  e sia per la dovuta prudenza. Ringraziandolo ovviamente non promisi nulla, se non che avrei continuato a monitorare il web cercando di pensare con la mia piccola fallibile testa.
Da allora, più sentito.
Se ci sta leggendo mi permetto l’augurio personale di un buon Avvento e di buon Natale da parte mia, di Simon e di tutta la redazione di Croce-via.
Estendo ovviamente lo stesso augurio a tutti i membri religiosi e laici dell’Istituto F.I., sperando che l’anno venturo porti i molti frutti che tutti noi desideriamo fra cui la fine del Commissariamento grazie alla risoluzione dei problemi.



Categories: Attualità cattolica

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7 replies

  1. Dopo il solito fiume di parole a raffica (fortuna che il Mastino non aveva tempo…) leggo da papalepapale.com questo:

    “Ma quali sono le colpe davvero dei Francescani dell’Immacolata?”, chiedo al mio interlocutore [interno, vicino a Manelli, che gli spiffera tutto], e in effetti ammette che qualche problema c’è.

    Ah ecco.

    Resta un bel caos comunque, “sacco di nodi” come dice Simon.

  2. Detto tra noi, Minstrel, più si va avanti, più la decisione di commissariare da parte di Papa Benedetto e poi di Papa Francesco sembra giustificatissima.
    Per giunta, l’argomento “vetu ordo” è ormai chiaramente non vero: confermato invece il fatto che il fondatore e parte dei suoi seguaci stavano scivolando sicuramente verso forme scismatiche filo-lefebvriane, sostraendo anche i beni a chi di diritto.
    Que che successo è stato vergognoso: preghiamo affinché la famiglia dei F.I. possa correggersi anche se è tempo di vincastro.
    In Pace

  3. Non mi pare che la spinosissima vicenda, che fa molto male alla Chiesa ed a tutti noi, sia stata posta nel verso giusto … anche qua … Ad un chierico viene solo chiesta l’assoluta fedeltà all’unica Chiesa di Cristo mentre nella lettera citata del Commissario Apostolico c’è qualcosa di strano che nell’intero orbe cattolico non viene mai richiesta : da quanto in quà ad un ecclesiastico viene chiesta fedeltà ad una forma liturgica o ad un Concilio della Chiesa ? I FI hanno sempre dato prova di essere degli ottimi “benedettiani” in ambedue le forme del rito romano. Ho cercato di approfondire la tematica umana ed umanitaria di quei poveri frati in un mio post specifico http://traditiocatholica.blogspot.it/2013/12/francescani-dellimmacolata-e-lo-strano.html

    • Caro Andrea, la tua sincerità e la tua esperienza arricchiscono sempre chi ti legge, lo dico di cuore pur senza possedere la tua sensibilità “tradizionalista”.
      L’osservazone che fai fa pensare, ma onestamente non vedo l’abuso o il pregiudizio sospettati. Mi sembra che ai F.I. è chiesto piuttosto di guardarsi e liberarsi dal rischio di infedeltà alla Chiesa di Cristo, quello stesso che Benedetto XVI aveva intravisto quando rivolse il singolare “saluto” che hai richiamato nel tuo articolo.
      Purtroppo permane da certa fonte l’impudente accusa di “eresia” al S.S. Concilio e disgraziatamente ancora s’innerva nell’ipocrita e abusiva coltivazione della veneranda forma extraordinaria del Rito Romano. E’ da questo rischio che si stanno liberando, e sono sicuro che nella stragrande maggioranza sono già liberi, aiutati paternamente dalla Santa Sede e riportati all’onestà ecclesiale.
      Il padre F. Volpi fa esplicito riferimento nella sua lettera al pieno ripristino delle facoltà date dal Motu proprio S.P. non appena realizzata questa purificazione. E’ una crisi di “crescita”.

      • Grazie per questa riflessione che mi doni all’inizio di questa giornata, caro Giuseppe !
        Insomma … la coltivazione della Liturgia ha sempre portato frutti rigogliosi scevra da ogni forma di ipocrisia e di abusivismo teologico. Forse i Santi che si sono sempre abbeverati alla fresca sorgente della Liiturgia sono stati ipocritamente abusivi ? Suvvia … E i frutti che la predilezione che i francescani dell’Immacolata hanno tributato alle ” cose di Dio ” non si vedono forse ? E’ l’ordine con il più gran numero di vocazioni giovanili ! Buona giornata

  4. ho pensato ke i frutti ad avellino forse fossero anke frutti della mancanza di lavoro. cmq da indagini si trae ke appunto c’è putridume come anke in comportamenti di taluni

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