Gnocchi e Palmaro non mi piacciono

 Solita Gratuita Malafede

Solita Gratuita Malafede

Come potrebbero a me piacere due individui che non rispettano chi il Signore ha messo come Suo Vicario per governare la Sua Chiesa?  Che non rispettano la mia religione? Certo, in un’epoca che ha come passatempo ufficiale quello di sparare a più non posso contra la Chiesa cattolica, le prese di posizione di questi due giornalisti e compari non cambiano granché: siamo nella fluttuazione statistica di un’ambiente stabilmente anti-cattolico e quel che costoro diranno o no, non cambierà niente all’inerzia generale.

Però, questo loro intervento è interessante perché è un po’ come il concentrato di tutti gli atteggiamenti e dei pseudo-ragionamenti  anti-cattolici di quella galassia scismatizzante che fu battezzata con giustezza dal Dr Tornielli anni fa “tradi-protestantesimo”.

 

Cominciamo dall’inizio:

(a)    Criticano il Santo Padre perché compie atti pubblici in favore dei poveri  e dei malati: ha, questo Santo Padre,  l’impudenza di abbracciarli, non solo, ma addirittura è andato a mangiare lontano dalle autorità coi poveri.  E qual’è il problema secondo questi due signori? Che tutti se lo aspettavano! E perché tutti se lo aspettavano allora era priva del quid che ha reso unico lo spirito di Francesco, il santo: la sorpresa che spiazza il mondo.”. Cioè rimanendo nella logica (?) di questi signori, per essere nello spirito di San Francesco bisognava non andare verso i poveri, così da spiazzare tutti….. Non mi credete? Ebbene scrivono proprio questo: Non c’è stata neanche la sorpresa del gesto clamoroso”

 

(b)   Dopo l’esordio riempito di sguardo a priori bieco citato al punto (a) , i due compari ricominciano a snocciolare le solite litanie tradi-protestanti sugli interventi passati del Santo Padre ed in particolare l’intervista a Scalfari in seguito alla lettera. E cosa criticano? La risposta data a Scalfari sul bene e sul male: infatti il Santo Padre ha detto all’ateo impenitente di fronte a lui, che ciascuno di noi stabilisce quel che è Bene e Male sulla base della propria coscienza.  I due sanno benissimo come va da essere interpretata quella risposta, cioè per quella che è: una risposta data ad un ateo.  Se ad una ateo gli rispondo che è Dio che stabilisce quel che è Bene o Male , visto che per lui Dio non esiste, tale risposta vale a dire che nessuno lo stabilisce: il Santo Padre invece ha offerto una risposta che implica un principio di discriminazione oggettivo, in linea con la più antica filosofia e la miglior teologia tradizionale: la coscienza, luogo ontologico dove ogni essere umano incontra Dio realmente, oggettivamente.  Lo sanno, questi due, ma no, devono per forza cercare di fare dire al Santo Padre quel che non ha mai detto. O forse, proprio Gnocchi e Palmaro pensano che la loro coscienza non ha nessuna relazione con Dio, il che  spiegherebbe il loro atteggiamento…

 

(c)    E continuano imperterriti nella loro apparente malafede: adesso accusano il Santo Padre di non voler convertire detto Scalfari. Infatti, per noi cattolici, non possiamo convertire chicchessia: nessun atto nostro potrà dare la fede a qualcuno, questo anche San Tommaso ce lo aveva insegnato. La conversione dei cuori viene dal Cristo e da un atto di volontà personale e non altrui. Questa è la differenza con la nozione di proselitismo. Se Scalfari avesse chiesto: “vorrebbe Santo Padre, che io mi convertissi?” , allora la risposta giusta sarebbe stata “vorrei che Lei si convertisse”.  Ma la domanda di Salfari fu “Vuole Lei convertirmi?”  al che il Santo Padre ha risposto con sicurezza teologica: “no”.  Il Papa non ha mai detto che non voleva che il Sig Scalfari  si convertisse…

 

(d)   Continuiamo colle solenni sciocchezze dei due signori:  Il Papa scrive  la dinamica di lettura del Vangelo attualizzata nell’oggi che è stata propria del Concilio è assolutamente irreversibile”  che è semplicemente una parafrasi di San Paolo dicentesi essere greco coi greci e ebreo cogli ebrei, e che corrisponde al comando del Signore di andare a battezzare tutti i popoli e cosa questi due signori capiscono? “Proprio così, non più il mondo messo in forma alla luce del Vangelo, ma il Vangelo deformato alla luce del mondo, della cultura contemporanea”. Trovate l’errore!

 

(e)    Al Papa che chiede “Poi questa donna (che aveva abortito, ndr) si è risposata e adesso è serena con cinque figli. L’aborto le pesa enormemente ed è sinceramente pentita. Vorrebbe andare avanti nella vita cristiana. Che cosa fa il confessore?” sapete cosa commentano questi due signori?  “Un passaggio sconcertante se si pensa che la chiesa soddisfa da duemila anni tale quesito con una regola che permette l’assoluzione del peccatore, a patto che sia pentito e si impegni a non rimanere nel peccato.  Forse mi è mancato un passo, dove il Santo Padre avrebbe detto il contrario se non nella testa piena di preconcetti negativi dei due?

 

(f)     Visto che non possono prendere il Santo Padre in errore allora i due cominciano a fare dei processi di intenzione a Papa Francesco: “L’aspetto inquietante del pensiero sotteso a tali affermazioni è l’idea di un’alternativa insanabile fra rigore dottrinale e misericordia: se c’è uno, non può esservi l’altra.” Non parlano più di pensiero espresso ma di pensiero sotteso! Adesso il Santo Padre non piace loro perché avrebbe un pensiero sotteso che solo la loro immaginazione ha creato!

 

(g)   La farsa diventa poi totalmente sfrontata quando osano scrivere che il Santo Padre gioca di figure retoriche della sineddoche e della metonimia”:: ma chi altro se non proprio loro due durante tutto l’articolo non hanno mai smesso di estrapolare parti del discorso del Santo Padre dal loro contesto immediato e da quello generale per rifilarcele come un tutto? E partendo, nel loro caso, da parti già trasformate dal loro sguardo male-volente fin dall’inizio, per giunta?

 

(h)   Continuano con spudorata indecenza affermando  una parte per il tutto, e Simone ha spodestato Pietro” : adesso svelano quale sia la loro filosofia, non una filosofia realista, tomista, ben affondata nel reale, ma una filosofia idealista, slacciata dal reale, propriamente costruttivista:  ci sarebbe una differenza tra Jorge Bergoglio ed il Papa, il Papa essendo una figura ideale non incarnata. Loro obbediscono solo all’ideale di Papa e di Papato, ma soprattutto  non a Papa Francesco! Come i tradi-protestanti della FSSPX, parte di una Chiesa ideale che non ha nessuna esistenza reale ma fuori della sola Chiesa incarnata quella cattolica romana intorno a Papa Francesco ed ai Vescovi in unione con lui.

 

(i)      E ovviamente come finiscono i signori Gnocchi e Palmaro? Con l’antica ode satanica alla disobbedienza, affratellandosi ai vari Lutero di tutti i tempi, scambiando Dio con il loro Io: “bisognerà anche imparare l’umiltà vera (sic, ndr) , che consiste nel sottomettersi a Qualcuno di più grande ( ma soprattutto non concreto,ndr), che si manifesta attraverso leggi immutabili persino dal Vicario di Cristo (del quale si può spudoratamente sparlare, ndr)” 

In Pace



Categories: Attualità cattolica, Risposte a critiche web, Sproloqui

8 replies

  1. Bravo Simon! Hai colto nel segno. Mi hai letteralmente tolto le parole di bocca. Purtroppo sono ancora a mezzo servizio. Il fisico e la testa ancora vanno ad intermittenza, spero ancora per poco.
    Mi chiedo cosa si aspettassero di sbalorditivo i duo, non i media che tambureggiavano su una quasi rivoluzione, da papa Francesco ad Assisi. Papa Francesco nella terra del fraticello ha avuto parole forti sulla “mondanità” che può rendere il cattolico e la gerarchia non credibili e diciamo ridicoli nella loro pretesa di evangelizzazione. Un messaggio in linea con l’esempio di frate Francesco che si è spogliato della mondanità anche fisica. Cosa volevano di più? Giusta l’osservazione sulla coscienza con Scalfari. Papa Francesco con Scalfari non poteva andare altre, pena la chiusura dei ponti. Eppure Mic si lancia ad insegnare a papa Francesco del come doveva parlare del Cristo redentore in primis non del Cristo che ci insegna la fratellanza. Ci vuole Mic per insegnare a papa Francesco la vera dottrina cattolica? Sembra di si! Nel modo di predicare e conversare di papa Francesco mi viene in mente la comprensione del Vangelo di S. Matteo che scritto in aramaico riporta fedelmente il linguaggio usato da Gesù. Colpiscono e disorientano le parole forti di Gesù di quel Vangelo, egregiamente riprodotte da Pasolini nel suo film. Se non si comprende che quel linguaggio usa l’iperbole per dar forza al pensiero, si rischia di dare del matto a Gesù . Lo stesso: se non ci si impegna a comprendere il linguaggio di papa Francesco si rischia di considerare questo papa un eretico. Già sta succedendo. E’ sconcertante la dabbenaggine e la saccenza di troppi nostri cosìdetti intellettuali cattolici! Forse perché non sono un intellettuale riesco a capire benissimo ed apprezzare papa Francesco?

    • Grazie vincenzodatorino: spero che la tua salute si ristabilisca al più presto dopo il tuo ricovero e operazione chirurgica qualche settimana fa. Rimango in unione di preghiera con te e per le tue intenzioni.

      Che dire altro riguardo a quel che hai scritto? Il problema di Mic e del gineceo (anche se composto di uomini ? e donne ) pettegolante che la circonda è che situano volontariamente fuori dalla Chiesa cercando un calduccio in qualcosa che NON esiste: la loro chiesa Ideale, con il loro papa Ideale, con il loro magistero Ideale, il tutto sconnesso dal Reale che fa loro soffrire.

      Ma il Reale è la Croce, nel soffrire incontriamo il Cristo, in quanto la sofferenza è il segno tangibile che moriamo a noi stessi , fisicamente, psicologicamente, intellettualmente, volitivamente.

      A me, costoro fanno una pena immensa e profonda: il loro odio, la loro acredine, il loro stesso scombussolamento è il loro stesso inferno. Cercano la causa del loro malessere nella Chiesa ( quella vera esistente qui ed adesso) mentre solo Essa può sanarli purificandoli: i problemi di queste persone sono solo nel loro peccato, che essi soli conoscono e cercano di nascondere a Dio volendoGli far credere che è colpa Sua, della Chiesa…
      In Pace

      • Mi permetto di spezzare una lancia a favore di MIc, perché se da un lato quello che hai scritto ora Simon è ahimé vero, dall’altro l’atteggiamento che descrivi varia in intensità da persona a persona. Sono alcuni giorni che non vado su CepC (mancavo pure da qui a causa di impegni, figuratevi), ma in Mic ho sempre notato un tentativo (che molto gli costa!) di mediare fra gli animi più focosi e lontani (cui fa passare i commenti comunque) e quelli che si chiedono dove vogliono andare a parare (quasi sempre segati!).
        Il suo motto è: “noi non taciamo le cose che non comprendiamo e che ci sembrano giuste. Poi bisogna solo sperare e pregare”. Atteggiamento, come si nota, contraddittorio e come tale fonte di errore sicuro mescolato con la Verità. Il più subdolo.
        Mic mi è sempre sembrata in buona fede e questo rende la faccenda ancora più triste.
        Forse bisognerebbe tornare ad essere bambini e dirSI che, se non si comprende qualcosa, è meglio tacere e ascoltare le risposte alle domande giuste.
        Era l’atteggiamento che riscontravo in lei qualche anno fa quando pubblicava Lanzetta e si chiedeva come comprendere meglio i suoi studi sul Vaticano II.
        Ora che con Papa Francesco il cammino prosegue della Chiesa in modo ANCHE pubblico (non solo nella teologia che conoscono in pochi) mi sembra che ella abbia già scelto, ma che questa scelta della (s)ragione sia osteggiata dal cuore. Anche ora.
        Spezzata questa lancia ora però, sinceramente, a mio avviso dovrebbe spezzare il chiacchiericcio e i posts polemici. Prendersi un attimo di pausa e silenzio.
        Molti sarebbero certo orfani del veleno quotidiano, ma forse purificherebbe anche loro.

        Oppure le maschere definitivamente cadrebbero tutte e finalmente le parti si chiarirebbero dove le ha spinte il loro percorso.

        • Sinceramente gli interventi di Mic mi piacciono perchè c’è insita un’eleganza di pensiero e un esposizione che denota un grande anzi grandissimo amore per la Chiesa.
          Poi c’è sempre il physique du rôle nel condurre un blog che gioca degli scherzi … però credo che nella panoramica dei blog tradizionali quello di Mic si distigue positivamente dagli altri anche per la preparazione teologica della redattrice.

          • Dove tu, caro Andrea, vedi eleganza nella ricerca sistematica del pettegolezzo come fatto rilevante e nella critica negativa costante e per principio al posto del ragionamento, personalmente non lo so. E anche a livello teologico vedo poca perspicacia e molta incomprensione dell’insegnamento bimillenario della Chiesa. Ma forse quel che mi irrita di più è quella hybris che gli permette di essere sempre nel “giudizio” altrui, a cominciare dal Santo Padre come anche il poco interesse al dialogo genuino come hanno sperimentato a loro spese Minstrel stesso ma manche Vincenzodatorino o altri.
            Detto ciò, le riconosco il merito di restarsene nel suo spazio e affini e non venir inquinare i siti genuinamente cattolici in quanto non sono, ovviamente, il suo locale.
            In Pace

  2. Angelo ha detto…

    Onore al coraggio di Don Ariel. Una sola domanda: che ci fa nella chiesuola di “papa” Francesco?

    12 ottobre 2013 10:22
    Blogger mic ha detto…

    Quello che ci facciamo noi, Angelo. Aspettiamo e resistiamo, pregando: “ha da passà a nuttata”!

    http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2013/10/una-difesa-del-padre-ariel-s-levi-di.html

    La prova di quel che dicevo circa i commenti assurdi che fa passare e le sue risposte contradditorie.

    • Purtroppo hai ragione. Avevo letto anch’io quella sconcertante ed emblematica risposta per conoscere il personaggio di Mic . Come per Mastino e Don Ariel su “papalepapale” , cosi per Mic non bisogna farsi abbindolare dal lessico sopraffino con cui sanno esprimere e scrivere. Mastino fa dei pezzi che sono una delizia, ma….Se fosse solo possibile Mic sarebbe da contestare su tantissime cose che dice, senza nulla togliere alla sua preparazione teologica su sui mi sopravanza alla grande. Sono le sue interpretazioni che spesso sono fuori bersaglio e cattivelle. Come si fa parlare di “Magistero perenne” per un quasi teologo, ad esempio. Per lui siamo tutti cattolici in egual misura , tradizionalisti e lefebvriani, in attesa che la chiesa di Roma si adegui al suo pensiero di chiesa! Essi si sentono la sentinella della vera fede cattolica.Tutti come S.Atanasio e come suggerito da S. Bellarmino, secondo la loro interpretazione , in dovere di contestare la chiesa di ROMA per Coscienza. Mah!

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