I dubbi sull’intervista a Scalfari

Papa Francesco

Papa Francesco

Il breve commento dell’eccellente Dr Tornielli sul suo blog dei Sacri Palazzi intitolalo, appunto, “I dubbi sull’intervista a Scalfari” è intrigante.

Egli ci riporta cinque elementi citati da Eugenio Scalfari nella sua ultima intervista che probabilmente non sono veridici anche se verosimili per i non addetti ai lavori.

Scrive Tornielli che conosce Papa Bergoglio e non da oggi:

(1) “non riesco proprio a immaginarmi Papa Bergoglio che parlando di se stesso dice di avere «l’umiltà e l’ambizione» di voler fare qualcosa. “

(2) “Anche la risposta in cui si parla del bene e del male mi era sembrata incompleta.”

(3) ” è noto che non ci sono stanze accanto a quella con il balcone sulla piazza.”

(4) “Più di un cardinale elettore mi ha raccontato che il Papa non si è ritirato per qualche minuto in una stanza prima di accettare l’elezione. L’accettazione è immediata e verbale”

(5)  “… padre Federico Lombardi … ha detto “«Non mi risulta che il testo dell’intervista del Papa su Repubblica sia stato rivisto»”

E Tornielli conclude che “che il testo pubblicato da «La Repubblica» non rappresenta una esatta ricostruzione parola per parola del dialogo con Scalfari.”

Interessante però è sapere che il sito Vatican.va riporta l’intervista, ripresa nel suo caso dall’Osservatore Romano, e ne riporta tutte le frasi senza correzioni mentre,  al contrario , News.Va nel suo commento in francese oblitera volontariamente certe affermazioni circa il male e la coscienza.

Personalmente no ho trovato niente da ridire sulle affermazioni di Papa Bergoglio visto che, essendo io cattolico e normalmente catechizzato, sono perfettamente capace di inserire e posizionare quel che lui dice, e non dice, sempre senza mai tradire niente, ma lasciando empaticamente la porta aperta a chi è di fronte a lui: circa le nozioni di proselitismo, concetto tipicamente ebreo del secolo di Gesù e tipico metodo di evangelizzazione nel più puro stile delle sette protestanti sud-americane finanziate dagli Stati Uniti, molti ne hanno già parlato e vorrei giusto citare qui l’intervento dell’ottimo don Morselli su MIL , proprio di oggi, al soggetto.

La questione non è dottrinale, in quanto anche se le risposte date da Francesco in quell’intervista sembrano un po’ minimaliste circa il bene ed il male e circa la coscienza, di certo nessuna contro-verità è stata affermata: la questione è solo di sapere quale statuto epistemologico dare a quell’intervista.

Il post di Tornielli chiaramente dimostra che quell’intervista non è un processo verbale dell’incontro con il Papa come anche conferma P. Lombardi; d’altro canto quest’intervista non ha neanche valore omiletico di per suo stile e contesto: cioè non ha nessun valore valore dottrinale di per sé , se non nella misura in cui ripete dottrine già accertate.

Quest’intervista è interessante per noi cattolici per un solo, ma alquanto importante, motivo: essa è un esempio di … proselitismo!

Il Santo Padre ci dice come e cosa dobbiamo fare: uscire di casa o invitare a casa in questo caso chi è fuori, bere con lui un bicchiere d’acqua, e magari un caffè, eppoi ingaggiarci in un dialogo con chi è lontano, non preoccupandoci oltre misura su quel che abbiamo da dire, se siamo un po’ formati, visto che lo Spirito Santo provvederà.

La lezione che il Santo Padre fa ai cattolici non è dottrinale, ma è di pratica evangelica, concreta ed efficace: il cristiano è colui che è in relazione con il mondo di cui è il lievito, differente sì,  ma integrato nella sua differenza, uomo di pace e di dialogo che incessantemente ed intelligentemente, secondo le circostanze, a tempo ed a conto tempo,  annuncia il Kerygma.

In Pace



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22 replies

  1. Grande Simon! Scrivendo il post sulla “Ecclesiam suam” stavo pensando esattamente le cose che hai qui scritto! Papa Francesco sembra abbia fatta propria quella enciclica e l’abbia concretizzata con Scalfari, il quale spero a breve si renda conto non solo dell’onore che ha come uomo di poter disporre di questa “amicizia” papale, ma che presto capisca chi c’è dietro e quanto lo sta chiamando!
    E che lasci perdere le metafisiche contradditorie di Descartes che tanto l’hanno deviato al liceo (vedasi intervista) e che hanno in lui prodotto solo una metafisica esistenziale che semplicemente abbandona le domande più scomode (amore, morte, libertà tanto per citare Benedetto XVI) per una fede nell’essere/energia, una religione del caso puro che ci sembra ordinato, la quale senza finalità intrinseca non solo non ha nemmeno senso di esistere (poiché non esiste il “sensato”!), ma non è nemmeno considerabile filosoficamente.
    Eppure quando il Papa gli chiede quella semplice domanda sull’esistenza eccolo iniziare come un fiume in piena. Come un’anima che desiderava da tempo esprimere queste convinzioni con qualcuno che la pensa diversamente, come una preghiera di sentirsi contrastati perché quello in cui si crede non solo non dona niente, ma distrugge, annichilisce, la stessa esistenza.
    Grazie Papa Francesco perché il tuo è semplicemente l’esempio pratico di ciò che dovrebbe fare un cristiano.
    Cercare l’anima bisognosa e trovata… sorriderle offrendo un bicchiere di acqua (di vita eterna…).

  2. Così il testo:
    “La lezione che il Santo Padre fa ai cattolici non è dottrinale, ma è di pratica evangelica, concreta ed efficace: il cristiano è colui che è in relazione con il mondo di cui è il lievito, differente sì, ma integrato nella sua differenza,”

    Così il vangelo:
    “Tenete gli occhi aperti, guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode” “Guardatevi dal lievito dei farisei, che è ipocrisia..(Mc 8.15; Lc 12.1)

    • Benvenuto Sal!
      Ma cita anche i passaggi dove il Signore ci dice di essere lievito e sale…. forse i contesti ti indicheranno quando utilizzare quale parabola 😉
      Quanto a lieviti ce ne sono di ogni sorta: concordo
      In Pace

    • Sal! Eccoti anche qui! 🙂
      A volerti rispondere nel tuo medesimo modo di leggere le scritture, cioè letteralista, potremmo benissimo dire che Scalfari non è né fariseo né Erode…

  3. Il problema di Descartes era, a mio parere, che non aveva capito che ben poco (se non addirittura niente del) l’aristotelismo ed il tomismo di San Tommaso, probabilmente troppo esposto alla scolastica decadente del suo secolo.

    Chiunque fa apostolato attivo nella vita reale capisce quel che sta facendo e mostrando Francesco: dalle parti nostre si dice che non si attraggono le api coll’aceto.

    In Pace

  4. «…l’umiltà e l’ambizione…»: autentica o non autentica, è una formula perfetta che spiega l’uomo Bergoglio: l’ umiltà come maschera dell’ambizione ( dal latino ambi-ire ), quella di essere il migliore a capire finalmente le cose…E un colpo geniale di questa sua comprensione – della modernità, per esempio – potrebbe essere la nomina di Scalfari a cardinale …. della Santa Chiesa dei Non Credenti, come emblema della misericordia infinita di Dio che tutti abbraccia e perdona, a cominciare da quelli che di Lui non ne vogliono sapere.
    E il cui IO, poi, tenendo benissimo il posto di DIO, può perfettamente svolgere il compito di Perfetto Consigliere – oltre che di Presidenti di Mondane Istituzioni – anche del Supremo Pastore della Chiesa Moderna.

    • Benvenuto Reginaldus. Ne approfitto dell’esempio di Papa Francesco e semplicemente, banalmente, le chiedo:
      “ma lei, a cosa crede”?
      Grazie.

      • non a bergoglio… Per salvare la mia fede. A ognuno la sua, no??? O io ho meno diritto alla comprensione di un Eugenio? Ma certo, io non ne ho affatto: non sono mica della razza superiore degi Scalfari e corrispondenti sui..

        • Ti do del tu, tanto ci conosciamo via web da anni (cfr. Tornielli).

          Ma perché non rispondi?
          Ti ho semplicemente chiesto in cosa credi (“salvare la mia fede” quale?), non a chi non credi.

          • se la tua fede è quella che combacia con bergoglio, bene, la mia no: la mia è la fede cattolica senza la caricatura VERGOGNOSA che ne ha fatto la chiesa modernista di oggi, e della quale il bergoglio è un degno rappresentante : VERGOGNA a lui!

          • Quando vorrai parlarci più diffusamente di ciò a cui credi (cioè rispondere alla domanda), siamo qui. Nel frattempo faremo quanto possiamo per contrastare la contradditoria idea che la Chiesa di oggi sia una “caricatura VERGOGNOSA” della Chiesa platonica che esiste nella testa di molti e che probabilmente, ma finché non si risponde alle domande più semplici non lo sapremo mai, esiste anche nella tua, caro Reginaldus.
            Buon cammino, che sia sereno.

  5. Ho letto solo sfuggevolmente l’intervista del Papa perchè non mi interessa ne’ il luogo ( un quotidiano = un mezzo commerciale che come tale deve vendere emotività piuttosto che verità ) ne’ l’argomento.
    Se voglio leggere quanto il mio Papa dice vado a prendere l’Osservatore Romano o le fonti d’informazione ufficiali della Santa Sede.
    Un quotidiano non è il luogo deputato per leggere quanto il Vicario di Cristo sulla terra ci dice.
    Premesso questo mi dicono che l’Osservatore Romano ha pubblicato l’intervista del Papa a Scalfari senza cambiare una virgola dal testo pubblicato su Repubblica.
    Questo cambia molte cose.
    Significa che la Santa Sede, dopo ovvia approvazione del Papa , ha ufficializzato tutto quanto Repubblica aveva pubblicato.
    A questo punto il giochetto di Tornielli ( ed anche di Simon ) di mettere in dubbio attraverso delle simpatiche manovre di depistaggio teologico ( forse il Papa non si è espresso così, forse il Papa ha detto qualcosa di diverso, forse il Papa non voleva dire così…) si è rivelato inutile : l’Osservatore Romano ha zittito Tornielli e Simon !
    L’intervista sull’Osservatore Romano racconta da Scalfari cin insegna che sicuramente uno dei frutti positivi di questo pontificato è quello di scuotere qualche coscienza e di svelare alcuni cuori .
    Tornielli e Simon possono dunque abbassare il capo senza mettere in dubbio le parole e i concetti espressi dal Successore di Pietro.
    Ha ragione perfettamente un Sacerdote quando afferma : ” Amare è volere il bene dell’altro, odiare è non volerlo” … e un altro che ha detto : ” Accetterò in ginocchio, senza se e senza ma, tutti gli atti del Magistero infallibile Ordinario e Straordinario, dove dagli stessi è richiesta l’obbedienza della Fede. Accoglierò con l'”ossequio” della ragione e della volontà gli atti del Magistero semplicemente autentico. Conforme ai canoni 779, 750, 751 e 752 del Codice di Diritto Canonico. Le interviste giornalistiche, le idee socio-economico-ecologico politiche, i suggerimenti pastoralizzanti, le omelie estemporanee, le battute, ecc. le considererò unicamente per il loro intrinseco, opinabile, valore”.
    Mi dispiace per Tornielli e per Simon : stavolta ce l’hanno messa proprio tutta ma … canta canta !!!

  6. Hai parlato di paradossale “proselitismo” del papa.
    Questione non irrilevante.
    Intanto il contesto di questo paradossale tentativo.
    Ho tentato di spiegarlo qui: http://pellegrininellaverita.wordpress.com/2013/09/12/il-papa-bloggista/comment-page-1/
    Se questo è il contesto della lettera, dell’intervista e delle rispettive diplomazie, quale il senso de tentativo?
    Riprendo ciò che ho inserito altrove.
    Qualcuno pensa sia un approccio latamente missionario o una presa di contatto alla cortile dei gentili.
    Non direi.
    Entrambi gli approcci fanno parte del DNA ecclesiastico.
    Ma ce n’è un terzo, che chiude il cerchio con più rispetto dei dati di realtà.
    E’ l’approccio “concordatario”.
    La Chiesa gerarchica sa l’arte della realpolitik
    (cosa che non mi scandalizza affatto, dato il quantum di umanità che il Popolo di Dio ha in sé,
    che gli è proprio nonostante qualche VIRGINITAS DIABOLICA ne provi orrore).
    La Chiesa gerarchica attuale ha individuato (con molta perspicacia) il potere cultural-mediatico-politico vincente.
    Sa che questo potere ha convinto o irretito molti, fuori e dentro il Popolo di Dio stesso.
    Con questo potere cerca di venire a patti, di trovare un modus vivendi che garantisca qualcosa, forse una quota di libertà, per quanto sotto condizionamento.
    Alcuni applaudiranno il nuovo trono & altare, altri vi vedranno sciagure.
    Io speriamo che me la cavo…

    • Caro Lycopodium,
      ti ringrazio per questo intervento che mi hanno spinto e penso anche Kerygmatico a risponderti in lungo ed in largo nei due articoletti che seguono questo.
      Spero rileggerti presto!
      In Pace

  7. “Il suo è, a tratti, un comportamento da manager moderno e informale, di quelli che si concedono molto alla stampa.”

    Son curioso di sapere cosa ne pensa Simon di questa critica (questi si micidiale!) di De Marco. Soprattutto qui dove parla di “managering moderno” del Papa. Io intanto ci penso su.

  8. allora ho capito: la condizione per essere ammessi a commentare le parole del papa vostro Francesco, è che a lui si deve il massimo applauso, o, per salvare le forme del dialogo, una critica controllasta… Gli eccessi valgono solo per la lode… Una fede piuttosto debole, se viene infastidita dalla libera critica….

    • Leggiti l’ultimo mio post e capisci che qui gli eccessi sono i benvenuti SE RIPORTATI nell’alveo della ragione come insegna San Tommaso.
      Solo in questo modo sono comprensibili i “cazzo” che sono volati in quel mio post. Qui nesssuno ha paura di nulla, si osteggia l’ignoranza palese e chi nasconde la sua nudità dietro al dito.
      Io ho mostrato me stesso nell’ultimo post.
      Senza timori.

      La condizione per essere ammessi è ammetterTI, Reginaldus!

      • allora sarà stato per incidente tecnico che non era partito il mio commento. Riprovo ora a postarlo, e scusa del cattivo pensiero…

        L’ambizione sotto la maschera dell’umiltà! La strumentalizzazione del carisma petrino per sostenere l’azione di rottura col passato della Chiesa ( o di rottura con una chiesa passatista, per compiacere il dio Modernità!)! Ma fino a quando l’operazione è a costo zero, contro i frutti sovrabbondanti sul lato del consenso! Il vaticano gli va stretto? E giù lo scrosciare dell’ applauso! E perché non lo lascia questo Vaticano, questa cittadella costruita e buona per i papi principi rinascimentali, inadatta al nuovo Tribuno della Plebe, e perché non si ritira, che so, al Laterano , traducendo nel gesto l’anatema della condanna su un passato chiesastico vergognoso fatto di prepotenza dispotica??? O non si ritira nell’ampiezza degli spazi della savana africana – gesto doppiamente significativo in questi frangenti – o si fa dare una sede all’ultimo piano del Palazzo di Vetro, da dove spaziare – il suo sguardo miserricordioso sull’universo mundo??? Tanto, a che gli serve l’apparato? Se tutti sono buoni e tutti si salvano per meccanismo automatico, che ci sta a fare la struttura vaticana ed ecclesiale, e che ci sta a fare lui, il capo della sovrastruttura del nulla???

        • e per soddisfare alla tua richiesta, kerygmatico, di parlare pià diffusamente riguardo a quello che credo, permettimi questa breve professione di fede:

          La mia fede è la fede in una Chiesa che mi rivela lo splendore del Dio Uno nella Trinità delle Persone- e non un intruglio di dio buono per tutte le bocche, e a tutti indifferente….che mi annuncia la buona Novella della Redenzione in Cristo, e quindi mi parla di peccato e di Grazia, della Giustizia e del Perdono, dell’ultima parola che spetta a Dio nel suo Giudizio Universale su tutta l’umanità… che mi ricorda sempre il Paradiso e l’ Inferno, e del dovere di pregare in suffragio delle anime Purganti, che anelano alla visione di Dio…che mi toglie dalla mia solitudine e mi incorpora nella Comunione dei Santi…una chiesa che proclama la sovranità regale di Cristo su tutti gli uomini e le istituzione e le leggi umane, che rivendica i diritti di Dio e del suo Cristo, piuttosto che i diritti dell’uomo…. in una parola, la fede in una Chiesa che vede tutto dalla parte di Dio – il Dio manifestatosi in Gesù – piuttosto che da quella dell’uomo, in tal modo assicurandomi la salvezza e l’ingresso nel mondo di Dio …

          • … quello che Chiesa (la vera) ha fatto nel corso di questi due millenni – realmente e non platonicamente – nonostante la debolezza e il peccato dei suoi uomini, ma nello stesso tempo avvalendosi della forza della Grazia manifestatasi nei suoi Figli migliori…

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