Stucchevole Malafede

Pubblica Malafede

Maledetta Malafede, purtroppo gratuita

Oggi sul sito C&PC si fà una dimostrazione alla grande della più ostentata malafede prendendo come punto di partenza questa frase del Giuramento di Fedeltà che chi assume responsabilità nella Chiesa cattolica deve proferire: «Aderisco inoltre con religioso ossequio della volontà e dell’intelletto agli insegnamenti che il Romano Pontefice o il Collegio dei Vescovi propongono quando esercitano il loro magistero autentico».

Ecco cosa l’autrice, maestra in disinformazione anti-cattolica, scrive: “Questo semplice “o” contiene tutta la dottrina conciliare del doppio soggetto del potere supremo, condannata dalla Chiesa. “. 

Figuriamoci… “condannata dalla Chiesa” niente meno!

Questi i quattro casi di figura:

(1) L’interpretazione data dall’autrice di quell’ “o” è corretta ma visto che è la Chiesa che chiede questo giuramento, la stessa Chiesa chiederebbe di giurare contro il proprio giuramento

(2) L’interpretazione data dall’autrice di quell’ “o” è corretta e la Chiesa che chiede questo giuramento non è la Chiesa

(3) L’interpretazione data dall’autrice di quell’ “o” è sballata e l’autrice non sa di cosa parla per ignoranza

(4) L’interpretazione data dall’autrice di quell’ “o” è sballata e l’autrice è in perfetta malafede e sa di esserlo

Nel primo caso la Chiesa, totalmente contraddittoria con sé stessa, non potrebbe più dirsi Maestra e quindi le promesse di Cristo non sarebbero realizzate: anzi la Chiesa è una baggianata di per sé

Nel secondo caso, rimane la domanda aperta dov’è la “vera” Chiesa? E chi lo dice che sia la “vera” Chiesa?

Tutto si risolve nei punti 3 e 4:

(a) Cos’è questa dottrina conciliare del “doppio potere supremo”? Probabilmente un’illazione dell’autrice e dei suoi accoliti.

(b) “Condannata dalla Chiesa”? Cosa è condannata dalla Chiesa? (Si ritorna ai punti 1 e 2 qui sopra)

Intanto giusto per rimetterci le idee a posto circa il Magistero Autentico dei Vescovi ricordiamoci cosa ne dice il CIC:

Can. 752 – Non proprio un assenso di fede, ma un religioso ossequio dell’intelletto e della volontà deve essere prestato alla dottrina, che sia il Sommo Pontefice sia il Collegio dei Vescovi enunciano circa la fede e i costumi, esercitando il magistero autentico, anche se non intendono proclamarla con atto definitivo; i fedeli perciò procurino di evitare quello che con essa non concorda.

Can. 753I Vescovi, che sono in comunione con il capo del Collegio e con i membri, sia singolarmente sia riuniti nelle Conferenze Episcopali o nei concili particolari, anche se non godono dell’infallibilità nell’insegnamento, sono autentici dottori e maestri della fede per i fedeli affidati alla loro cura; a tale magistero autentico dei propri Vescovi i fedeli sono tenuti ad aderire con religioso ossequio dell’animo.

Quindi quell’ “o” non esprime nessun doppio soggetto nel senso dell’autrice citata: il Collegio dei Vescovi senza il Capo del Collegio, cioè il Sommo Pontefice legittimo Successore di Pietro, non è Collegio dei Vescovi.  Questo “o” in italiano è ben azzeccato…

Rimane da sapere se si tratta di ignoranza crassa o di pura malafede anti-cattolica: sapendo che l’autrice si proclama teologa, lascio ai lettori trarne le dovute conclusioni.

In Pace



Categories: Risposte a critiche web

2 replies

  1. Correzione fraterna in stile francescano.
    Grappa al 70% in caffé nero bollente! Questo di solito mi offre un caro amico Cappuccino… 🙂
    Grazie Simon.

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