Festa al Crocevia

We’re not alone (at the crossroad)

Vorrei ringraziare Minstrel (kerygmatico) per l’invito, di cui mi ha gentilmente onorato, di partecipare allo sviluppo di questo nuovo blog, il cui titolo sembra paradigmatico, nel senso in cui un crocevia è un luogo dove, solitamente, ci si incontra ; è anche un luogo dove si prendono decisioni su, per l’appunto, la via da seguire ; esso realizza concretamente, in quanto bivio, una croce, che per noi cristiani ha fortissima valenza vitale.

E, infatti, la ragione originaria della creazione di questo blog è la croce che, a volte, si ha da portare su altre crocevie della blogosfera, dove i trolls impediscono lo svilupparsi di un dialogo costruito anche se contraddittorio mostrando così una prepotenza che di intellettuale ha poco e di cristiano ancor meno e che impedisce una ricerca della verità in comune.

Detto ciò, è sempre una meraviglia notare che, malgrado ci sia buona volontà tra i varî interlocutori, spesso le discussioni possono diventare aspre, poco logiche, poco rispettose della verità che si dovrebbe ricercare con passione ed in modo disinteressato . Viene allora la tentazione di rifugiarsi in un gruppetto di persone che la pensano in modo simile : tanti blogs nascono da questa necessità. Necessità psicologica certo. Ma è questa una necessità epistemica ?

Per noi cristiani e cattolici in particolare, se ben sappiamo dalla filosofia che il vero è l’adequazione del pensiero al reale, siamo coscienti che la Verità non è un concetto da pensare ma, bensì, una Persona da incontrare e che la Verità è segno di contraddizione della profezia di Simeone (Lc. 2, 34-35) e non segno di accordo.

Purtroppo, siamo tutti influenzati da una forma di ingenuità nella credenza che la ricerca della verità e la verità stessa possano essere sorgente di pace tra le persone: da dove la nostra tristezza quando vediamo virulenza in reazione al nostro avvicinarsi alla verità. Da dove, anche, la nostra sorpresa nel vedere i nostri commenti i più razionalmente e fattualmente costruiti rifiutati dall’amminstratore di un blog con il quale si intendeva dialogare, come è capitato e descritto da Minstrel nel suo post precedente sui Francescani dell’Immacolata.

Come sorpassare questo paradosso? Direi che il modo cristiano di cercare di risolverlo non è neanche la filia , l’amicizia, ma bensì l’agapé che si realizza letteralmente nel banchetto comunitario, luogo privilegiato della Verità fatta uomo.

Il festino comune è l’icona vivente della ricerca del bene comune, dove ognuno, nella propria differenza e, addirittura, a causa di questa differenza, porta tutto sè stesso, chi con vino, chi con pane ed olive, chi con canti e musica, chi con danze: esso è il luogo dove tutti spartiscono e tutti ricevono. E dove più si spartisce, più si riceve. Più si fà la festa, più la festa è bella per tutti.

La Verità è quindi un segno di contraddizione, ma un segno che invita queste contraddizioni al festino, festino che sempre si celebra al crocevia.
In Pace

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Party at Broadway’s crossroad



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15 replies

  1. Che meraviglia Simon. A costo di far la figura di quello che ha necessità psicologica di riunirsi nel gruppettino e dirsi “quanto siam bravi!” ti ringrazio di aver accettato l’invito ad essere autore di questo blog.
    Questo post che in pratica, senza scadere nella mia retorica di mediocre poeta maudit beat, illustra perfettamente le intenzioni del blog, il motivo della scelta del suo titolo e lo spirito che anima questo percorso comune è la prova lampante che ci avevo visto giusto.
    Lo faccio per vantarsi? Altroché!

    Quanto alla logica dell’ et-et, alla Verità che divide per unire, mi chiedo cosa direbbero i nostri fratelli tradizionalisti. Ma se tutta la retorica del Vaticano II è legata al sincretismo, al “va bene tutto tanto Dio perdona”, al “resta in quel che credi che tanto viaggi nella Verità, anzi dimmi qualcosa che io non so!” come è possibile che un cattolico scriva cose come quelle di Simon, un altro che prova ad essere cattolico (io) le ritenga sacrosante, eppure accettiamo perfettamente gli insegnamenti dell’ultimo Concilio Ecumenico?

    Ne avremo da raccontare Simon. Ne abbiamo da camminare.
    Ma ora festeggiamo! Un abbraccio, un bicchiere di Es, sguardo in alto e musica.
    A questa penso io, se permetti.

    • Quanto è fresca l’aria che si respira in queste prime bellissime battute!
      Si respira la bellezza e la libertà dell’incontro con l’altro chiunque esso sia… io ad esempio ho un bellissimo ricordo di Cuba-libre che pur professandosi non cattolico, mi ha reso la gioia di uno fra i più belli e sani confronti avuti nel blog di Tornielli.
      Auspico caro kerigmatico che l’obbiettivo nobilissimo che ti sei prefisso produca succulenti frutti di bene nei deserti di molte anime che passeranno di qua!
      Dio ti benedica.

      • Grazie Mimma, è un piacere aver qui.
        Spero vivamente che Cuba ritorni da Tornielli, anche solo per fargli sapere di questo altro luogo dove poter eventualmente soggiornare con le sue domande, i suoi dubbi, la sua ricerca.
        Un abbraccio!

    • Caro Kerygmatico,
      quando ne va di incontrare la Verità non credo nella logica dell’ et-et…. né in quella del aut-aut…… ma in quella del cum-cum.
      🙂
      In Pace

    • O.K. Simon. Sarebbe veramente bello che venissero qui alcuni commentatori del blog di Tornielli che , pur non credenti, amano il confronto pacato e sincero senza pretesa di comprendere tutto in una volta e avere la risposta risolutiva in breve. A volte imparo molto dai non credenti che mi obbliga alla ricerca ed approfondimento. grazie

  2. Uno dei passi del vangelo che mi ha sempre colpito, fin dalla giovinezza, è quello in cui Gesù dice di non essere venuto a portare la pace, ma una spada (Mt 10, 34). Ho fatto continua esperienza di questa verità, con i ragazzi del catechismo che si sono persi di vista, con i colleghi di lavoro con cui non ho più rapporti, con i non credenti irriducibili avversari nei confronti on line.
    E’ difficile professare sempre il vangelo, non si passa mai inosservati, non ci si confonde con la folla, si è sempre additati, si è sempre nell’occhio del ciclone.
    E’ bello, quindi, sapere di un momento di tranquillità, un posto di pacifico confronto, un virtuale monastero dove apprendere e scambiare opinioni.
    Grazie.

    • @Luis
      Sono venuto per abbattere e ricostruire, per sradicare e ripiantare dice il Signore.
      Malgrado la luce e la pace che si respirano in queste oasi virtuali, la vita vissuta dal messaggero di Cristo, è un percorso tutto in salita, fatto di incontri e scontri tra le potenze di luce e quelle delle tenebre.
      Morte e vita che si affrontano in duello nella speranza (per il cristiano certezza) del Gaudio eterno.
      Coraggio fratello, come profetizzato da Cristo stesso, siamo ormai rimasti in pochi a lottare…

  3. ahahhaa i trolls. e cmq bellissimo questo articolo, parole vere ke parlan appunto di verità negli incroci della vita, lasciatemi parlare pure con la mia smplicità. grazie,

    • Insegna(ce)la, lieta; la semplicità è davvero la cosa più difficile. 🙂 Grazie dei tuoi commenti e buon weekend.

      • grazie gentilissimo minstrel, mi sentivo po’ ignorata, l’ho assorbita dal mio babbo e dalla mia mamma santi, han cresciuto no stuolo di figli dando esempi mirabili. anke a tutti voi buon fine settimana grazie ancora e ciao

  4. Sto andando a ritroso….e quindi sto leggendo solo ora i tre post della categoria “linea editoriale”.
    L’avete più chiamato Cubalibre? Anche a me piace come si propone.
    Dice che non è cattolico ma….come dire…. non mi convince 🙂

    • Più volte, ma si vede che preferisce l’atmosfera “caotica” di Tornielli (cioè con più utenti diversissisi a commentare) a questa più pacata e certamente meno affollata.
      Noi comunque restiamo e attendiamo. 😉

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